
ELETTRICO: Il futuro dominante è alle porte. Soprattutto se è MINI.
13 Maggio 2020Presto un giorno avremo l’opportunità di guidare la nuova GP3. Per il momento noi di LaMiaMINI.com analizzeremo a 360 gradi tutto quello che c’è da dire e pensare sulla nuova uscita.
Fino ad allora, accontentiamoci di aver assaporato le sue sorelle GP1 e GP2. Quindi è proprio cosi, siamo arrivati alla terza generazione di MINI GP -wow-!
Metteremo le mani sulla nuova arrivata appena ne avremo possibilità, ma per gasarci fino a quel momento ecco alcune foto e novità che stanno facendo il giro del WEB.
RICAPITOLANDO: questa nuova GP3 è estrema quanto le sue sorelle, anzi probabilmente di più. La potenza è di 306 CV da 5.000 a 6.250 giri/min e 450Nm di coppia da 1.750 a 4.500 giri/min, tutto scaricato sull’asse anteriore, derivanti dallo stesso motore a quattro cilindri da 2,0 litri della BMW M135i 4WD. Utilizza anche lo stesso cambio a otto rapporti, purtroppo (brutta notizia per i puristi) non esiste una versione a cambio manuale. La GP3 è quindi leggermente più lenta sullo 0 a 100 km/h rispetto all’M135i rispettivamente 5,2s contro i 4,8s, più veloce, però, con una velocità massima di 265Km/h senza limiti rispetto a quella del 135i limitata a 250Km/h. Come dicevamo i 306CV della GP3 sono gestiti da un differenziale a bloccaggio meccanico Torsen (torque sensing – sensibile alla coppia) che aiuta a trasmettere energia a questa trazione anteriore. Ha una carreggiata più larga di 40 mm, 10 mm più bassa di una normale Mini JCW, e dovrebbe essere anche un po’ più rigida. All’interno i cambiamenti sono più di nicchia, come ora ne parleremo, a parte i sedili posteriori che vengono bypassati come da vera tradizione “GP” lasciando quella barra duomi rossa dal tocco puramente racing, che, a noi ingordi piace.
Rispecchia le nostre aspettative? Parliamone ancora un po’.
Ne verranno prodotte solo 3.000 esemplari, di cui 575 solo nel Regno Unito, 150 esemplari in Italia al prezzo di lancio di 45.900€. Non abbiamo mai pensato fino a questa nuova uscita, che le GP del 2006 e del 2012 potessero essere come (senza togliere nulla alle serie R53 e R56) superate. Ma accanto alla GP3, beh, un po’ lo sono. Saranno quei passaruota forse, realizzati in termoplastica e rinforzata con fibra di carbonio, riciclata dalla produzione della BMW i3 e i8 (entrambi con telaio parzialmente CFRP), che ne consentono la carreggiata più ampia. Poi c’è lo spoiler, in colorazione Racing Grey e Chili Red (colori che rappresentano l’intera vettura) che aiuta a mantenere migliori prestazioni riducendo la resistenza aerodinamica ed esercitando una forza verso il basso che aiuta a tenere la vettura saldamente ancorata al suolo. I fanali posteriori Union Jack che… beh lasciamo stare. Cerchi in lega leggera omologati 8j x 18”, equipaggiati di pneumatici sportivi Hankook 225/35 R18, e che richiamano il look delle sorelle GP, questi cerchi hanno un ottima base di partenza per la pista. Dietro i cerchi troviamo dei freni a 4 pistoncini con dischi anteriori da 360mm. Mentre nel retrotreno troviamo un “diffusore” integrato nel paraurti posteriore, ed incastonato li in mezzo uno scarico sportivo con terminali da 90mm. Entrando dentro l’abitacolo diventa tutto molto futuristico, i quadranti digitali provengono dalla Mini Electric con uno schermo ben piazzato dietro al volante da 5,5 pollici, e un quadro sul cruscotto touch-screen ad alta risoluzione, alcuni dei rivestimenti sono stampati in 3D come il numero dell’edizione situato sul cruscotto passeggero. Abbiamo poi i paddle sportivi stampati in 3D che rendono ancora più eleganti i cambi di marcia. In BMW parlano anche di “isolamento acustico ridotto ulteriormente” che come ben sapranno i possessori di qualunque MINI, fino ad oggi ha lasciato desiderare.
Ma c’è qualcosa nella semplicità dell’originale che ci pizzica: il Cooper S Works GP.
Paragonandolo al modello lanciato nel 2006 e limitato a 2.000 esemplari (450 per il Regno Unito), pesava 50 kg in meno e sedeva 10 mm in meno rispetto alla Cooper S. La potenza di 215 CV è una differenza irrisoria a 14 anni di distanza, meno forse per la coppia max da 244 Nm, ma è stata la nascita del piccolo 1.6L sovralimentato che ha dato il via all’era del compressore volumetrico per MINI. L’abbiamo ovviamente provata la GP1 e l’aggettivo corretto è vecchia scuola. Guidato a confronto con qualsiasi modello moderno ti farà sentire più di dieci anni più anziano. In parte la differenza sta nell’erogazione della potenza. Il compressore volumetrico si fa sentire mentre i giri salgono in maniera lineare. La GP2 del 2012 è stata forse un po’ meno entusiasmante per alcuni, ma una grande novità per altri, d’altronde si sa sono gusti. Vero è che scoppietta e canta molto allegramente ma i 218CV del motore BMW/PSA a iniezione diretta confrontati contro i 211CV della normale JCW non hanno destato tanto entusiasmo su alcuni. Molto più gradevoli gli interni, e mediocre il peso di 1160Kg. Si affermò con un 08:23:000 secco al Nürburgring Nordschleife, anche se realmente uno 0-100 Km/h in 6,3 secondi è molto standard oggi. Infine una piccola nota a tutto ciò va aggiunta, ovvero come tra le 3 GP, la novità 2020 è la prima ad avere il cambio automatico. Da quanto riassunto qui quindi, si può intuire e concludere come BMW abbia voluto rompere un pò le acque e partorire un prodotto finalizzato obbiettivamente per la pista, come dimostra il tempo stabilito al Nürburgring Nordschleife della GP3 di 07:56:690, una GP3 che ha sempre più BMM nel suo essere. E tu cosa ne pensi? Conviveresti con qualcosa di estremo come la nuova GP3 o preferisci restare nella vecchia scuola?
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Simone Sapienza.