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20 Maggio 2020Quanto spesso sentiamo parlare al giorno d’oggi di auto Full Electric, dei loro pro e contro e diciamocela in tutta onestà, quante volte abbiamo letto nei vari forum, siti web, social, su 100 persone che dicono la loro 200 opinioni diverse?
Si ve l’abbiamo fatta la battutaccia, ma paradossalmente un fondo di verità c’è. Quest’oggi noi di LaMiaMINI.com, parleremo delle vetture Full Electric e ove possibile le paragoneremo al classico benzina e gasolio, prendendo come cavia la nuova arrivata nel gruppo MINI, la più futuristica di tutta la famiglia:
La MINI COOPER SE
Sicuramente per i puristi S ed E non sono due lettere che vanno d’accordo nel contesto MINI, ma a noi piace indagare e dire la nostra, quindi che dire, enjoy this, alla community minista Italiana più bella di sempre. Da sempre il marchio MINI è sinonimo di sportività e stile di vita, in ogni modello che la casa madre abbia sfornato, riscontriamo queste caratteristiche. Con l’aggiornarsi dei tempi tuttavia si cambia, e cambiano anche le carte al tavolo, ed è cosi che BMW con la ricerca e le tecnologie usate per l’i3 sforna la prima e nuova MINI SE, che ripercorre la missione della primissima Mini sviluppata da Alec Issigonis nel 1959: sviluppare una soluzione creativa per un’auto altamente efficiente con un ingombro ridotto, divertente da guidare e accessibile alle masse.
Andiamola a vedere prima di tutto.
Con 184Cv / 135kW di potenza e 270Nm di coppia istantanea (avete letto bene) e ripeto ISTANTANEA, MINI SE vanta uno 0-100 in 7,3 secondi. Un tempo da tenere bene in considerazione se si pensa che stiamo parlando della categoria utilitarie elettriche, e che spinge 1365Kg di peso di vettura, 145Kg in più di una Cooper S F56 automatica.
Analizziamo però cosa significa davvero “coppia istantanea”. Mentre un motore a benzina deve raggiungere un certo numero di giri per generare la coppia e trasmetterne la potenza alle ruote, passando per la trasmissione, la nuova SE ti offre la massima coppia istantaneamente, il tutto gestito dal cambio automatico.
La SE è alimentata da batterie agli ioni di litio da 32,6 kWh (capacità lorda) a 96 celle ad alta tensione, che garantisce un’autonomia di 261-270Km. Quest’ultima, secondo i tecnici BMW, è montata sotto il pianale e garantisce un baricentro estremamente basso (30mm più basso rispetto alla Cooper S), migliorandone la stabilità e la maneggevolezza, nonostante sia la vettura stessa 18mm più alta del solito, per garantire una maggiore sicurezza. Insomma un lavoro di ingegneria non indifferente.
Abbiamo inoltre visto grandi differenze rispetto alla BMW i3, infatti nonostante le numerose risorse in comune, gli ingegneri responsabili della MINI Cooper SE hanno certificato una miglioria alle batterie di nuova generazione, nello specifico, alle temperature ambienti più basse, e al modo in cui l’auto gestisce gli accumulatori in tali circostanze. Inoltre, queste batterie rendono la SE ancora più efficiente dell’i3 ottenendo circa 61Km per kWh in più rispetto ai 46Km della i3.
Esistono molteplici modi per ricaricare suddetta batteria, la si può ricaricare a casa, con la convenzionale rete domestica a 230V con una semplice presa ShuKo, in 12 ore avrete il serbatoio pieno di energia. Esiste poi la ricarica MINI Wallbox, i dati possono variare, naturalmente, ma una connessione Wallbox trifase da 11 kW consente in genere una ricarica fino a tre volte più veloce, si parla di addirittura l’80% di carica in 2 ore e mezza, ed il 100% in 3 ore e mezza. Abbiamo poi altre opzioni di ricarica come le colonnine pubbliche, che vanno dagli 11kW fino ai 50 kW (usando un cavo un po’ più particolare chiamato “tipo 2”), che consentono di abbassare fino a 20 volte i tempi di ricarica (35 minuti per l’80% e 64 minuti per il 100%).
La SE converte l’energia frenante in elettricità, utilizzando il motore come generatore, e ogni volta che si decelera, ricarica in parte la batteria. Questa funzione, è detta frenatura di recupero ed evita l’usura dei freni a disco e la formazione delle particelle sottili di polvere, causata dall’abrasione di questi. Ti consente quindi di rallentare più rapidamente rispetto a un’auto alimentata a benzina, questa funzione, varia a seconda delle modalità di guida scelte di cui parleremo dopo. La trasmissione è composta da molti meno pezzi rispetto al motore endotermico, di conseguenza, è minore il numero di componenti che nel tempo devono essere riparati o sostituiti. Riprendendo un attimo il discorso di baricentro basso e coppia istantanea, secondo il parere di chi ha già avuto l’opportunità di provarla, la MINI SE è stata dichiarata come “sensazionale rispetto alle altre MINI”.
Ciò è dovuto ad una cosa chiamata ARB, il sistema di controllo della trazione altamente avanzato di BMW. Progettato per le auto elettriche, presenta un sistema di controllo dello slittamento, posizionato direttamente nell’unità di controllo del motore, il che ne rende la reazione molto più rapida. In combinazione con il DSC, la limitazione contigua dello slittamento delle ruote dell’attuatore, riduce in modo significativo il sottosterzo normalmente presente nei veicoli a trazione anteriore, ma senza interventi di controllo per stabilizzare la dinamica laterale.
Per quanto riguarda i consumi è stato dichiarato quanto segue: tra i 13,2 e i 15 kWh/100 km
Vi alleghiamo un semplice paragone tra un motore endotermico benzina e l’elettrico MINI SE, che trovate anche nel sito ufficiale MINI.
L’occhio vuole la sua parte e BMW non ci delude, infatti saltano subito all’occhio i MINI ELECTRIC POWER SPOKE, sono cerchi da 17 pollici in colorazione bicolore. Troviamo pure il famosissimo tema Union Jack nei fari a LED posteriori, mentre sull’anteriore troviamo I fari a LED adattivi con tecnologia Matrix che sono in grado di adattare automaticamente la luminosità e la direzione del raggio in condizioni specifiche, ad esempio all’avvicinarsi di altre auto, garantendoti ulteriore sicurezza alla guida. Nuovo design per la griglia anteriore e l’indistinguibile tratto delle Cooper S, la presa d’aria situata sul cofano.
Entrando nell’abitacolo lo spettacolo non cambia, e dietro il volante la guida si fa ancora più tecnologica. Il nuovo quadro strumenti digitale, creato specificamente per questo modello, è composto da uno schermo a colori da 5,5″, con design Black Panel, ben posizionato dietro il volante. Il touchscreen MINI Connected ad alta risoluzione al centro del cruscotto, ti permette di interagire con la vettura, completo delle app e dei molteplici
servizi MINI Connected e MINI eDrive Services. Ad esempio forniscono utili dettagli sullo stato della batteria, sulla posizione della stazione di ricarica più vicina, traffico, meteo e sull’autonomia disponibile. Si possono inoltre gestire da remoto (smartphone, tablet ecc.) molteplici funzioni, come ad esempio l’accensione anticipata del climatizzatore, il blocco/sblocco delle porte, lo stato e l’autonomia della batteria e si può persino monitorare il processo di ricarica mentre è collegata alla rete elettrica, e disattivarne o attivarne la carica. I servizi suggeriscono inoltre come aumentare l’autonomia attuale tenendo conto delle personali abitudini del pilota alla guida e consigliando l’itinerario più efficiente. Che si adotti una guida sportiva o una velocità costante, si ha sempre il più completo controllo.
Tutto ciò è acquistabile a partire da 27.900€, un prezzo che cresce in base alla configurazione.
La MINI SE al Ring: quando Green Hell e Green Mode si incontrano.
Mini ha svolto un test insolito al Nürburgring, cercando per una volta l’efficienza e non la prestazione. La modalità di guida più efficiente della nuova Cooper SE (Green Mode+) ha dimostrato l’efficace e vigorosa tecnologia dei sistemi di controllo della vettura, in un giro all’insegna della massima efficienza.
Sono state testate le modalità Green e Green+, la prima modifica il feeling del volante, regolazioni del motore e dell’assetto. In modalità Green+ in aggiunta, vengono esclusi sia la gestione automatica del climatizzatore che le funzioni di riscaldamento dei sedili. La MINI SE ha girato nei 20,8Km del circuito tedesco, senza mai usare l’impianto frenante in modalità Green+. Impresa ardua considerando l’incredibile varietà di curve e di punti ciechi della pista, non è mai stato dichiarato il tempo sul giro, ma MINI ha dimostrato la validità delle proprie scelte tecniche.
Dimostra il recupero d’energia regolabile in frenata, in Green+ infatti questo settaggio viene portato alla sua massima efficacia, rendendo possibile la guida con il solo pedale dell’acceleratore. In rilascio, infatti, la vettura utilizza il motore elettrico come generatore, offrendo fino a 0,19 g di decelerazione, contro gli 0,11g della modalità standard.
Ma andiamo al sodo, conviene o no comprare un’auto elettrica?
Ci sono dei fattori da considerare quali sono: consumo, autonomia, rifornimento, costo, manutenzione, affidabilità e sicurezza. Potremmo riassumere tutti questi punti con lo studio fatto da Energy & Strategy Group del Politecnico di Milano, nel quale vengono prese in considerazione due autovetture appartenenti al segmento B, ovvero quello delle utilitarie: una elettrica e una a benzina. Lo studio analizza il TCO, ossia il parametro che considera il costo di acquisto, di manutenzione e quello fiscale. Stando a quanto emerge dall’analisi, con l’acquisto di un’elettrica in meno di un anno si può pareggiare il costo di un’auto a benzina, con un risparmio di circa 12.000 euro nell’arco dei 10 anni. Noi ne vogliamo parlare pure, e al PoliMI dobbiamo dire ci hanno visto giusto, se si pensa a tutti gli incentivi che lo stato propone sia fiscalmente che non. Difatti (nelle regioni che lo permettono) i parcheggi gratuiti, libero accesso alle ZTL, ed esenzione dal bollo sono vantaggi a cui solo i veicoli elettrici possono avere accesso.
Un po’ meno efficienti invece sono i servizi di ricarica, le colonnine pubbliche di cui parlavamo prima si trovano sicuramente nelle grandi città, ma rimangono più rare nelle periferie di provincia. Un altro aspetto che demoralizza sono le basse autonomie delle batterie, bensì preoccupa l’usura negli anni, infatti una batteria col passare del tempo può perdere la sua efficienza, riducendone l’autonomia dichiarata sulla carta. Negli USA, è stato stimato che le batterie per auto elettriche costino circa 200 dollari per ogni kWh, quindi una batteria da 40kWh come quella della Nissan Leaf ha un costo di circa 8000 dollari, e questo ne determina anche un eventuale valore di rivendita della vettura nel mercato dell’usato. Rassicura invece la dichiarazione di uno dei leader nel settore dello stoccaggio dell’energia, il CEO di Tesla, Elon Musk, cui dichiara come la tecnologia degli accumulatori sia in pieno sviluppo.
E quanto consuma un’auto elettrica? Come dicevamo prima il consumo è fittizio in quanto la ricarica può essere effettuata dalle prese di casa. A casa nostra potremmo avere un impianto fotovoltaico che copre interamente il nostro fabbisogno, quindi si parlerebbe al 100% di Green Energy, come potremmo avere la classica allacciatura alla rete elettrica. Se vogliamo invece essere più pignoli e fare un paragone tra benzina/gasolio ed energia elettrica si dovrebbero tenere conto di alcune variabili.
Quanto costa veramente in termini economici ed ecologici e quanto incidono sull’ambiente l’estrazione, la raffinazione, il trasporto e la distribuzione del petrolio? E quanto invece quelli dell’energia elettrica? Parlando dell’energia elettrica, la sua rete di trasporto è tanto radicata quanto diffusa, infatti i tralicci ed i suoi super conduttori si estendono per migliaia di Km globalmente, costantemente tenuti sotto osservazione, consentendo una costante erogazione. Nulla a che vedere con le reti di trasporto del petrolio, se si prende in considerazione la rete navale delle petroliere, nello specifico le affondate, si stimano siano stati riversati milioni di tonnellate di greggio in mare, stroncandone cosi flora e fauna.
E la produzione ed estrazione? L’estrazione del petrolio realmente porta a molteplici prodotti finiti e di scarto, la maggior parte di essi legata all’uso per il trasporto. Secondo l’OMS il numero di decessi attribuiti ogni anno al solo inquinamento atmosferico nel mondo è di 3,7 milioni, e vengono estratti in media 30 miliardi di barili l’anno.
Il settore della produzione di energia elettrica è da decenni dominato dalle fonti termoelettriche basate su combustibili fossili che nel loro insieme coprono il 64,2% nel 2018. Idroelettrica con il 15,8%. Restanti fonti rinnovabili 9,8%. Nucleare 10,2%. Questi dati sono aggiornati al 2018 e secondo le fonti dell’agenzia internazionale per l’energia sono in continuo e notevole cambiamento verso il rinnovabile. Vediamo quindi come il 25% abbondante della produzione dell’energia elettrica mondiale, avviene tramite fonti pulite e rinnovabili, e come questo numero sia destinato a crescere.
Quindi la consigliamo? La prima risposta che ci viene in mente è “dipende”.
In un’intervista rilasciata da MINI USA, dichiarano che, secondo un sondaggio svolto, la maggior parte dei proprietari di una MINI ha almeno altre 2-3 auto nel garage a disposizione, e per quelle stesse persone, la MINI rimane fedele al suo breve ruolo di uscita urbana o auto del fine settimana. Ma per coloro che fanno affidamento su una sola auto, la Cooper SE presenterebbe degli svantaggi. Dipende quindi da che uso se ne fa, se sei un tipo che vive e lavora in città sicuramente conviene, percorsi brevi, colonnette di ricarica frequenti e traffico intenso sono fattori che vanno d’accordo con questa scelta. Meno se fai il rappresentante e percorri dai 15000Km l’anno in su. Concludendo possiamo dire che, nel caso in cui non bastasse il senso morale e civico che bisognerebbe sentirsi sulle spalle, l’elettrico, (analizzati tutti i fattori), converrà sempre di più col passare del tempo. Vogliamo quindi salutarvi, incentivando anche il solo pensiero di poter acquistare un’auto elettrica, specialmente se è una MINI SE.
E voi cosa ne pensate? Fateci sapere, condividete, commentate e scriveteci nei canali Facebook, Instagram, YouTube di LaMiaMINI.com
Simone Sapienza